Il Parco Della Pineta

di Appiano Gentile e Tradate

Il Parco regionale della Pineta di Appiano Gentile e Tradate, con una lunghezza di 12 km e una larghezza di 6 km, si estende per circa 4.820 ettari (48 km quadrati). Si trova a cavallo delle province di Como e Varese, nella fascia pedemontana a nord-ovest di Milano, e tocca ben 15 comuni, risultando un fondamentale polmone verde tra aree altamente edificate. Il centro geografico del Parco corrispondente al comune di Castelnuovo Bozzente, che ne ospita la sede.

Il territorio comunale, che per tutta la parte est è incluso nei confini del Parco Pineta ed è caratterizzato da boschi e vallette torrentizie, ha un’altitudine che varia tra i 318 e i 398 m slm. Proprio nei boschi dominati dalla presenza del pino silvestre, del castagno e delle querce vi è l’ampia zona residenziale di Pianbosco, dove vi trovate ora.
Il territorio è collinare nella parte settentrionale, mentre a sud il paesaggio si addolcisce verso la pianura. La quota altimetrica varia da un minimo di 243 m a sud, nel comune di Mozzate, e un massimo di 447 m nel settore nord-orientale, a Beregazzo con Figliaro. Le verdi superfici del Parco (per tre quarti occupate da rigogliosi boschi) sono state modellate da diversi torrenti, che hanno scavato, in alcuni casi, anche profonde vallate. I tre principali corsi d’acqua che attraversano il Parco sono il Fontanile di Tradate, il Gradaluso e il Bozzente (questi ultimi due hanno sorgente a Castelnuovo).
I boschi vedono come protagonista indiscusso il Pino silvestre, specie che è stata piantata nella zona circa duecento anni fa (per volere degli austriaci che governavano Milano) per limitare il problema delle alluvioni. La presenza degli alberi (molto utili anche come legname da costruzione) permetteva infatti di assorbire più acqua dal suolo rispetto alla brughiera che c’era in precedenza, (ovvero aree arbustive).

STORIA E NATURA

Oltre ai pini, che danno anche il nome al parco, sono molto presenti querce e castagni. Intorno ai boschi si trovano più di 1000 ettari di superfici agricole, che ospitano anche storiche cascine e i fabbricati rurali. Questi rappresentano spesso architetture di grande valore storico, unitamente ai nuclei antichi dei paesi.

È facile visitare il Parco Pineta sfruttando la sua rete sentieristica, che si estende per ben 140 km. Con un po’ di fortuna può capitare anche d’incontrare alcuni degli splendidi animali che vivono dell’area protetta.

Oltre ad anfibi, volatili (tra i quali maestosi rapaci) e rettili, vi sono interessanti mammiferi: scoiattoli, ghiri, volpi, tassi, lepri, cinghiali, cervi, caprioli e daini.

Picchio Sentiero delle Streghe di Venegono Superiore
Capriolo Sentiero delle Streghe di Venegono Superiore
Pozza Sentiero delle Streghe di Venegono Superiore
Poiana Sentiero delle Streghe di Venegono Superiore
Salamandra Sentiero delle Streghe di Venegono Superiore
Tasso Sentiero delle Streghe di Venegono Superiore

VENEGONO SUPERIORE

storia di un borgo

Il comune di Venegono Superiore, ha più di 7.400 abitanti, ha un’estensione di 6,73 km2 ed è ubicato nella zona collinare centro-orientale della Provincia di Varese, sul confine con la Provincia di Como. Il territorio comunale, che per tutta la parte est è incluso nei confini del Parco Pineta ed è caratterizzato da boschi e vallette torrentizie, ha un’altitudine che varia tra i 318 e i 398 m slm. Proprio nei boschi dominati dalla presenza del pino silvestre, del castagno e delle querce vi è l’ampia zona residenziale di Pianbosco, dove vi trovate ora.

I primi documenti che riguardano Venegono Superiore sono datati all'XI secolo, sebbene nel suo territorio siano state segnalate vestigia romane: tracce della strada Comum-Novaria, segni di centuriazione e un cippo votivo. Durante il medioevo appartenne al Seprio e al Ducato di Milano. Il nucleo storico è dominato dal castello, oggi, a seguito di numerose modifiche e ammodernamenti avvenuti nel corso dei secoli, occupato dall'Istituto dei Padri Comboniani per le missioni africane.

Il primo nucleo castello è stato probabilmente edificato a cavallo tra il IX e X secolo per difendersi dalle invasioni degli Ungari. Proprio intorno a questo baluardo difensivo si sviluppò nel corso del medioevo il paese con le sue chiese antecedenti il 1500 (San Giorgio e Santa Maria alla Fontana in primis).

Sempre in età medioevale si svolsero i processi per stregoneria: nel castello e nelle località di Monteruzzo, Monterosso e Pianbosco, si documentano episodi relativi alla caccia alle streghe. Il comune, conosciuto anche per il suo aeroporto, dove si collaudano gli aerei costruiti nella vicina azienda, è stato in passato (fino al 1960) unico col vicino Venegono Inferiore, celebre per il suo maestoso Seminario.

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